Colloquio di lavoro con un HR manager? Ecco 4 consigli per l’uso

Presentarsi al meglio ad un colloquio di lavoro con un HR manager non è la cosa più banale del mondo.

Vediamo insieme cosa fare, e cosa evitare durante il vostro colloquio di lavoro, per dare agli HR manager la vostra migliore immagine!
Riteniamo che la ricerca delle risorse umane sia un’attività stereotipata, ma abbiamo ragione solo in minima parte. Nulla è mai facile quanto sembra, e le relazioni interpersonali sono fra le attività più complesse che si possano porre in essere, in particolare modo durante un colloquio di lavoro con un HR. Sono moltissime le variabili in gioco, e qui di seguito cercherò di spiegarle al meglio.
Bisogna innanzitutto considerare che ogni HR Manager svolge sì l’attività di recruitment, ma la personalizza a seconda di circostanze tra le più disparate (ma anche tra le più umane), e che possono dipendere dal suo umore, dall’urgenza della ricerca, dai consigli forniti dal suo superiore, dal contesto lavorativo in cui intende inserire la risorsa.
Ci sono però alcuni punti chiave “fissi” che contribuiranno in modo determinante al buon esito di un colloquio di lavoro con HR che ci accingiamo a sostenere.
E’ assolutamente indispensabile sapere quali sono questi punti chiave ed analizzarli.
Come spesso avviene, la troppa sicurezza in noi stessi ci porta a sbagliare; e, come altrettanto spesso avviene, la chiave vincente è la semplicità.
Possiamo essere i candidati ideali per la ricerca del personale alla quale stiamo rispondendo, ma non andremo lontano se non ci curiamo di rispettare le seguenti linee guida.

Ecco 4 consigli utili per affrontare un colloquio di lavoro con un HR:

  • La puntualità al colloquio: sembra ovvio, ma gli imprevisti sono dietro l’angolo!

Sia che ci si muova coi mezzi pubblici, sia che si adoperi la propria automobile, un rallentamento è sempre possibile: e poche cose indispongono un HR più della mancanza di puntualità. Arrivando in ritardo, implicitamente comunicheremo al selezionatore che non teniamo né alla posizione lavorativa per la quale ci stiamo candidando né al tempo che stiamo facendo perdere a lui ed ai candidati che verranno sentiti dopo di noi.
La puntualità, non a torto, è considerata uno dei cardini della cosiddetta buona educazione: e solo un responsabile delle risorse umane poco attento non considererebbe l’essere arrivati tardi un punto a nostro sfavore. Meglio partire con un po’ di anticipo ed essere sicuri di arrivare all’appuntamento in orario, tranquilli e non trafelati.
Inutile dilungarci, nel nostro cv, sulla nostra notevole empatia se come prima mossa arriviamo in ritardo!

  • La “mise” ideale.

A prescindere dalla moda del momento, per affrontare un colloquio di lavoro, cerchiamo di evitare  sempre gli eccessi : un maquillage discreto per le donne, un’eventuale barba ben curata per gli uomini, abiti puliti e sobri, sortiranno un effetto sicuramente positivo.
Bando quindi agli accessori vistosi, agli abiti eccentrici ed ai profumi troppo intensi. Ricordiamo sempre, però, che “In medio stat virtus”: e di converso, quindi, non sviliamoci troppo: c’è una differenza sostanziale tra sobrietà e sciatteria, ed un HR attento la individuerà subito.
Non sono indispensabili tailleur per le donne e “giacca e cravatta” per gli uomini, ma ordine e pulizia susciteranno inevitabilmente l’approvazione di qualsiasi responsabile della ricerca e selezione del personale.

  • Mai parlare male degli assenti!

Questa buona linea di condotta  generale vale, ovviamente, allo stesso modo per i colloqui di lavoro: anche se “ci stiamo guardando intorno “ perché il nostro capo è insopportabile, o riteniamo lo stipendio inadeguato, cerchiamo di usare al meglio la diplomazia e parliamo piuttosto della ricerca di un contesto più stimolante, o di miglioramenti generici. A nessun recruiter farà piacere pensare che, se lasceremo anche questo lavoro, ne parleremo male con altri!
Del resto, se desideriamo cambiare, non è certo per peggiorare la nostra situazione generale… e qualsiasi componente dell’ufficio risorse umane lo sa benissimo, fin da quando rispondiamo all’annuncio.  Non sussiste quindi alcun bisogno di lamentele o dettagli da parte nostra, anzi, giocherebbe a nostro sfavore insistere su quanto il lavoro che vorremmo lasciare sia mal pagato, scarsamente considerato, etc.

  • In un colloquio di lavoro non sottovalutate mai la comunicazione “non verbale”.

Dando per scontate le ovvietà (non appoggiarsi alla scrivania, mantenere un atteggiamento composto, evitare nel modo più assoluto di masticare chewing gum) ci sono altri comportamenti da porre in essere per fare miglior figura durante il colloquio di lavoro con un HR: sorridere mentre si risponde, guardare negli occhi l’interlocutore, chiunque esso sia.
Evitare i silenzi prolungati o gli atteggiamenti eccessivamente ansiosi sono modi di relazionarci che ci permetteranno di essere presi seriamente in considerazione e di far valere le nostre competenze sul campo…del nostro nuovo impiego.
Gli HR sono comunque esseri umani, e parafrasando un detto popolare anche nei loro confronti non avremo una seconda occasione per fare una buona prima impressione!

Marialuce Villa

31 ottobre 2017