Come rifiutare una candidatura lasciando una buona impressione

La decisione di assumere, o di rifiutare una candidatura, è un momento particolare sia per i diretti interessati ma anche per l’azienda in ottica di Employer Branding.

Quando i recruiter si trovano a dover gestire le candidature possono vivere situazioni più o meno piacevoli e la stessa cosa vale per i candidati. Per questo motivo sapere come rifiutare una candidatura di lavoro nel modo migliore è fondamentale e per farlo è necessario seguire alcuni accorgimenti in modo tale che anche ai candidati scartati non rimanga una brutta impressione dell’azienda.

Tutti i passaggi necessari affinché l’esperienza vissuta dal candidato con l’azienda non risulti negativa, anche in caso in cui si scegla di rifiutare una candidatura, devono essere attuati con la giusta strategia e possono essere facilitati grazie alle automazioni offerte ai recruiter grazie all’uso di un ATS.

In questo articolo abbiamo selezionato 3 utili suggerimenti attraverso cui affrontare nel migliore dei modi il delicato momento del reclutamento e del rifiuto delle candidature.

I 3 step da seguire per rifiutare una candidatura 

Anche nel momento in cui il recruiter si trova a dover rifiutare una candidatura, ci sono degli step da seguire per potersi accertare di lasciare una buona impressione dell’azienda.

Per farlo è necessario:

  • dare sempre un feedback al candidato
  • indicare il motivo del rifiuto
  • offrire un contatto al candidato

1. Dare sempre un feedback al candidato

Dare un feedback al candidato rispetto alla sua candidatura anche nel caso in cui questa non vada a buon fine è essenziale per dimostrare alla persona di aver rispettato il tempo che ha deciso di dedicare all’azienda.

Questo segno di rispetto nei confronti del candidato è importante che sia sempre assunto da parte del recruiter e per facilitare il lavoro delle risorse umane in tal senso, è possibile fare affidamento sul software di Performa che permette di informare facilmente i candidati del rifiuto attraverso processi automatizzati come l’invio di email pre-impostate per i candidati.

2. Indicare il motivo del rifiuto

Indicare al candidato le motivazioni per cui la sua candidatura è stata rifiutata è un gesto sempre apprezzato ed utile sia per soddisfare la curiosità che altrimenti rimarrebbe, ma soprattutto per far comprendere al candidato quali sono i suoi margini di miglioramento per poter rendere la sua candidatura più appetibile alle aziende in futuro.

Conoscere i motivi che spingono un recruiter a scartare la sua candidatura rispetto alle altre è utile inoltre per offrire al candidato la motivazione necessaria per fare un lavoro di miglioramento su se stesso e sulle proprie skills.

Infine nel momento in cui si offre un feedback dettagliato al candidato rispetto ai motivi per cui la sua candidatura, si sta dando al candidato prova del fatto che la sua candidatura prima di essere scartata è stata seriamente presa in considerazione e attentamente valutata.

3. Offrire un contatto al candidato 

Rimanere in contatto anche con i candidati rifiutati è un ottimo modo per non farli scoraggiare nell’invio di un’altra candidatura alla stessa azienda in futuro.

Infatti anche se un candidato non risulta essere la persona giusta per la ricerca in atto, non significa necessariamente che non lo sia neanche per una ricerca futura.

I modi attraverso cui un recruiter può motivare il candidato a non perdere le speranze per eventuali possibilità di collaborazioni future con l’azienda sono diversi come ad esempio:

  • essere empatici, mettendosi nei panni del candidato rifiutato per saper affrontare meglio la situazione;
  • creare una relazione con i candidati scartati offrendo loro il proprio contatto diretto e la sua disponibilità per dare eventuali altre informazioni;
  • comunicare al candidato che il suo cv rimarrà nel database dell’azienda e potrebbe essere ricontattato in futuro;
  • ricontattarlo in caso di nuove possibilità di collaborazione ampliando così la sua fiducia nell’azienda e il numero di candidati per le future assunzioni;
  • ringraziarlo per il tempo dedicato all’azienda e per l’invio della sua candidatura;
  • offrirgli un regalo o un gadget e parlargli dell’azienda. Un candidato rifiutato potrebbe comunque trasformarsi in un cliente o in un ambassador;
  • offrire al candidato delle survey in cui vengono chieste le loro opinioni su come migliorare il processo di recruiting mostrando di dar loro valore.

Con Performa Recruit tutti questi processi possono essere semplificati e velocizzati migliorando l’Employer Branding aziendale.

Perché lasciare una buona impressione anche se si rifiuta una candidatura

Lasciare una buona impressione dell’azienda al candidato, anche nel caso in cui la si scelga di rifiutare una sua candidatuta, è un’attività molto importante a cui il recruiter deve dedicare il giusto tempo per due ragioni:

  • non far cambiare la buona impressione che il candidato ha dell’azienda affinché lui o lei non si precluda la possibilità di ricandidarsi in futuro
  • non diminuire il pool di candidati futuri per l’azienda 

Infatti, un candidato che non risulta idoneo oggi, potrebbe essere invece il candidato più adatto per una ricerca futura. Per questo motivo ​​prestando attenzione a ogni fase del processo di reclutamento è possibile assicurarsi di migliorare l’esperienza che il candidato fa con l’azienda e attrarre così i migliori talenti.

A questo scopo però è essenziale poter fare affidamento a un ATS per rendere il lavoro di selezione più semplice e veloce grazie a:

  • una valutazione dei KPI della selezione per prendere le decisioni migliori
  • una riduzione dei tempi di selezione automatizzando i processi
  • un miglioramento dell’Employer Branding aziendale al fine di attirare i candidati

Per conoscere le funzionalità e i vantaggi ottenibili grazie ad un ATS come Performa Recruit ti invitiamo a cliccare qui.